Ranieri

Ex posteggiatore e strillone, Massimo Ranieri viene scoperto e lanciato fra i big della canzone italiana a soli quindici anni. Dal 1966 ha inciso oltre venti lp e ha partecipato alle più importanti manifestazioni canore e televisive, da Canzonissima a Scala Reale, dal festival della canzone italiana di Sanremo al Cantagiro. Nel 1975, debutta come attore teatrale a Spoleto in Napoli, chi resta e chi parte , due atti unici di Raffaele Viviani, con la regia di Giuseppe Patroni Griffi. Entra nella Nuova Compagnia dei Giovani diretta da Giorgio De Lullo e Romolo Valli. Nel 1978 interpreta Il malato immaginario di Molière e, nel 1979, La dodicesima notte di Shakespeare con la regia De Lullo; nel 1980, L’anima buona di Sezuan di Brecht, regia di Giorgio Strehler, al Piccolo Teatro; dal 1983, con Maurizio Scaparro: Barnum, Varietà, Pulcinella, Liolà, Teatro Excelsior; nel 1987, Rinaldo in campo, revival di Garinei e Giovannini, nel ruolo che nel 1961 fu di Domenico Modugno; nel 1994, di nuovo al Piccolo Teatro con L’isola degli schiavi di Marivaux, regia di Strehler (interpretazione interrotta a causa di una frattura procuratosi all prima a Torino); nel 1998, Hollywood, ritratto di un divo, musical `drammatico’ sulla vita del divo cinematografico John Gilbert, con la regia di Giuseppe Patroni Griffi

In un repertorio così vasto e articolato, si è sempre ritagliato dei ruoli allegramente scanzonati, da adulto `scugnizzo’ di spericolata generosità interpretativa, non disdegnando, oggi, prove più impegnative e di maggiore consistenza drammaturgica, come in Hollywood, ritratto di un divo , dove si addentra con credibilità fra le pieghe della nostalgia. Parallelamente alla sua prestigiosa carriera musicale e teatrale, ha affrontato anche non molte ma significative prove cinematografiche e televisive, distinguendosi fin dal debutto, nel 1969, con Metello di Mauro Bolognini, al fianco di Ottavia Piccolo, che gli meritò un David di Donatello come migliore attore giovane; e poi, nel 1970, con il film tv La sciantosa, intensa storia d’amore materno sul fronte di Caporetto, uno dei più bei film dedicati alla prima guerra mondiale, con Anna Magnani; nel ’72, Bubù, ancora con Ottavia Piccolo, regia di Bolognini; nel ’74, La cugina di Aldo Lado, con Stefania Casini; e film televisivi, come la serie Nell’ombra del Vesuvio con Carlo Giuffrè; Lo scialo con Eleonora Giorgi, fino alla recente fiction tv Il ricatto nei panni del comissario Fedeli.