Radok

Uscito dalla scuola di Burian, Alfréd Radok debuttò nella regia con L’isola del grande amore di F. Sramek (1942). Dopo il silenzio degli anni dell’occupazione nazista, curò diverse regie per alcuni dei principali teatri di Praga e dal 1958 al 1960 è direttore del Teatro comunale. Il suo nome è associato soprattutto a La lanterna magica (1958), grandiosa rappresentazione che ebbe un successo internazionale. Presentato all’Expo di Bruxelles, lo spettacolo era una complessa messa in scena ispirata alla Cecoslovacchia contemporanea, che affiancava la recitazione dal vivo con l’uso di effetti speciali cinematografici, come lo schermo panoramico e la duplicazione dell’immagine dell’attore. Dopo il 1968 si esiliò volontariamente in Svezia e in Austria, dove però la sua vena creativa mal si adattava alle tendenze locali. Radok fu regista teatrale versatile, ricco di inventiva scenica. Orientato verso l’eclettismo del `teatro sintetico’, approfondì col tempo l’interesse e la capacità d’indagine psicologica del personaggio, senza mai cadere nello psicologismo. Al centro della sua pratica registica c’era sempre un intenso lavoro con l’attore. Alla sua attività si ispirò la successiva generazione di registi cechi fra cui Milos Forman (suo collaboratore in Lanterna magica).