Priestley

John Boyton Priestley si arruola nel 1914 e nel 1919 riceve dall’esercito una borsa di studio con la quale si iscrive al Trinity Hall a Cambridge. Svolge un’intensa attività critica e saggistica e, dopo aver rifiutato diverse offerte nell’ambiente accademico, nel 1922 si trasferisce a Londra, dove ottiene un notevole riconoscimento come studioso e scrittore e l’attenzione internazionale con i romanzi I buoni compagni (The Good Companions, 1929) e La via dell’angelo (Angel Pavement, 1930). Negli anni ’30 e ’40 acquista una notevole fama grazie alla prolifica quanto eterogenea produzione teatrale (i drammi sono in tutto quarantanove), che va dalla commedia leggera a sfondo sociale, alla farsa politica in chiave metaforica, fino al dialogo filosofico.

Comunemente indicati con l’etichetta `Time Plays’ (tra gli altri si ricordano La svolta pericolosa, Dangerous Corner, 1932, la più rappresentata; Il tempo e la famiglia Conway, Time and the Conways, 1937; Un ispettore in casa Birling , An Inspector Call, 1946), la maggior parte dei suoi drammi cela sotto le convenzioni di un naturalismo ormai ben accetto al pubblico, il ribaltamento dei suoi presupposti al fine di muovere verso un aperto simbolismo. La particolare passione di Priestley per il problema del tempo si alimenta delle speculazioni del mistico P.D. Ouspensky e del matematico J.W. Dunne. Il primo propone la coesistenza di un numero quasi infinito di sequenze alternate di tempo; il secondo sostiene che ci sia un piano temporale su cui passato, futuro e l’ora di ogni dato momento siano simultaneamente presenti. La sperimentazione drammaturgica di P. tende a confrontarsi con diversi modelli stilistici alternativi, prendendo spunto, di volta in volta, da T. Wilder, E. Rice e dall’espressionismo tedesco ( Music At Night , 1938; Johnson Over Jordan , 1939; Ever Since Paradise , scritto nel 1939 e rappresentato nel 1947).