Polacco

Esordisce nel 1920 nella compagnia di E. Zago con il quale recita gran parte del repertorio goldoniano, specializzandosi come caratterista. Successivamente, entra a far parte del gruppo veneziano di G. Giachetti, che spaziava dal repertorio in lingua ( Pensaci Giacomino di Pirandello) a quello in dialetto veneto ( Famegia del santolo di Gallina, Nina, no far la stupida di Rossato e Gian Capo). Nel ’28 si trasferisce a Roma dove recita nella compagnia di A. Borelli e poi in quelle di T. Pavlova e V. Talli. Contemporaneamente si dedica al doppiaggio e al cinema, dove lavora a fianco di Totò e in film di C. Gallone e A. Genina fino a che, nel 1938, le leggi razziali (P. era di origine ebraica) lo costrinsero ad abbandonare l’attività. Dopo l’esilio artistico P. nel ’45 riprende a lavorare soprattutto alla radio. In seguito, torna al teatro, lavorando nella Compagnia del Teatro Nazionale di G. Salvini e al Piccolo Teatro di Palermo. Poi, nel ’57, l’incontro con Strehler che lo accolse al Piccolo Teatro di Milano, affidandogli ruoli in testi di Goldoni e Brecht. L’ultima apparizione teatrale di P. fu proprio al Piccolo in Santa Giovanna dei macelli (1970) di Brecht con la regia di Strehler. In televisione prese parte ad alcuni sceneggiati ma acquisì popolarità grazie a “Carosello” nel ruolo dell’ispettore Rock (1957-68), testimonial di una famosa marca di brillantina.