Pola

Alternò brillantemente impegni teatrali e cinematografici, risultando sempre interprete duttile e di grande fascino. Il suo esordio a teatro è nel 1930 con la compagnia Merlini-Cimara, insieme ai quali apparve anche in alcune riviste. Dopo una parentesi cinematografica, di cui la sua carriera è riccamente costellata, nel 1938 torna sulle scene con la compagnia del Teatro Veneziano diretta da A. Colantuoni e nella stagione seguente fu in ditta con Porelli e Viarisio, insieme ai quali recitò nella rivista di Falconi e Biancoli La città delle lucciole . Nella 1948-1949, insieme a N. Besozzi e F. Scandurra, affronta testi contemporanei come Gli indifferenti di L. Squarzina, tratto da Moravia, e Giorni che rinasceranno di F. Jovine, dimostrandosi perfettamente a suo agio. Nel 1951 sotto la direzione di G. Salvini fu Leonora in Intrighi d’amore di T. Tasso e l’anno dopo interpretò Gigliola nella Fiaccola sotto il moggio di D’Annunzio, con la regia di C. Pavolini. In seguito forma insieme a Volpi, Calindri e Stival una compagnia capace di spaziare da Rattigan ( Il cadetto Winslow ) alla rivista. Tra i suoi lavori ricordiamo anche la commedia musicale Valentina (1955) di Terzoli e Metz e I diari di P.A. Bertoli (1958). Più ricco il suo curriculum cinematografico tra cui ricordiamo: La telefonista (1932), La vedova (1939), Una signora dell’Ovest di S. Koch (1942) e soprattutto la splendida interpretazione della moglie infedele in I bambini ci guardano (1943) di V. De Sica.