Planchon

Originario della regione della Loira, negli anni ’50 Roger Planchon fonda a Lione il Théâtre de la Comédie, dove sono rappresentati testi di Courteline, Feydeau, Frédérique, Marlowe, Shakespeare, Adamov, Kleist, Ionesco, Calderón, Vitrac, ma soprattutto Brecht (che costituisce per Planchon un paradigma) e Michel Vinaver (Aujourd’hui ou les Coréens). Dal 1957 dirige il Théâtre de la Cité a Villeurbanne, dove stringe un sodalizio artistico con René Allio. Esordisce con l’ardita trilogia shakespeariana Enrico IV-Il principe-Falstaff ; prosegue con opere di Molière (George Dandin, del quale sconvolge le convenzioni, presentando un protagonista molto giovane, che ripropone più tardi in versione cinematografica; Tartufo ); mette in scena A. Dumas (I tre moschettieri che arricchisce di trovate brillanti ai limiti della cinematografia), Musset (On ne saurait penser à tout ) e Gogol (Le anime morte nell’adattamento di Adamov). Nel 1972 Planchon sarà condirettore del Théâtre National Populaire, dapprima con Chéreau (1971-1981), poi con Lavaudant tra il 1986 e il 1996, data in cui quest’ultimo lascerà il TNP per dirigere l’Odéon di Parigi. Nel suo repertorio, oltre ai contemporanei (Pinter, Ionesco), sono sempre presenti gli amati classici (Shakespeare, Molière, Racine, Corneille) rivisitati in chiave politica e didattica. Di Dumas rappresenta il poco conosciuto melodramma La Tour de Nesle (Nizza 1996). Le sue pièces sono talora intimiste (La Remise), talaltra a sfondo storico (Bleus, Blancs, Rouges ou Les Libertins, ripresa più tardi col titolo Les Libertins, Le radeau de la meduse) Da segnalare la decennale collaborazione artistica con Ezio Frigerio.