Pisu

Nel dopoguerra Raffaele Pisu si ritrova a condurre trasmissioni di varietà ai microfoni di Radio Bologna, nello stesso periodo (1945-47) in cui è tra i fondatori del Teatro La Soffitta di Bologna. Entra poi, per due stagioni, nella compagnia di Memo Benassi (1947-49). Ma il teatro serio non lo soddisfa e nel 1950 è nuovamente in conduzione in uno studio di Radio Roma. L’occasione di un grande debutto nell’amata rivista gli arriva con Festival (1954), megaproduzione di Remigio Paone, ma lo spettacolo si rivela un insuccesso, salvato a stento da Wanda Osiris. Va meglio il seguente SPQM al fianco di Gino Bramieri e Lisetta Nava (1955), ma il primo tributo alle sue doti di comico lo raccoglie con la rivista da camera Tre e simpatia (1956) dove è il protagonista maschile accanto a F. Rame e A. Steni. Nel frattempo ha modo di mettersi in luce anche sullo schermo cinematografico nel film di M. Monicelli Padri e figli (1957) e su quello televisivo nel varietà “Lui, lei e gli altri” (1956) e nel teleromanzo musicale “Valentina” (1958).

La vera popolarità gli arriva dalla TV, dallo show del sabato sera “L’amico del giaguaro” (1961) dove, insieme a Bramieri e M. Del Frate, ha modo di esibire tutte le sue qualità di intrattenitore, canto compreso. È il momento di sfruttare in teatro la notorietà acquisita e per un paio di stagioni torna alla rivista con la Del Frate in Sembra facile (1961) e Trecentosessantacinque (1963); poi ricostituisce il trio con Bramieri e la Del Frate in Italiani si nasce (1964). Al cinema è tra i protagonisti della grande commedia italiana degli anni ’60 in film come Italiani brava gente (1964) e L’ombrellone (1965). Dopo La trottola (1967) e Vengo anch’io (1968) la Rai lo conferma come presentatore di trasmissioni popolari di grande consenso, Senza rete” (1968) e “Che domenica amici” (1969), grazie alle quali conquista anche il pubblico infantile dando voce al pupazzo Provolino. Poi scompare improvvisamente in un lunghissimo e immotivato periodo di oblio (la conduzione di “Gran Bazar” nel 1978 su Telecentro è nota limitatamente all’area bolognese), interotto soltanto nel 1989 quando A. Ricci lo richiama all’attività sui teleschermi di Canale 5 nella trasmissione “Striscia la notizia” .