Pistoni

Allievo dell’Opera di Roma, ne fu primo ballerino fino al 1951, quando si trasferì alla Scala con lo stesso incarico. Ha interpretato nel teatro milanese tutti i maggiori ruoli del grande repertorio e, negli anni ’60, ha fondato il gruppo dei Solisti della Scala, per il quale ha creato la sua prima coreografia, Il figliol prodigo di Prokof’ev in versione attualizzata. Pur non abbandonando le matrici accademiche, P. dimostrò propensioni verso un tipo di danza contemporanea talvolta con ispirazioni jazzistiche in Spirituals per orchestra di Gould (1963) e Mutazion i di Fellegara (1965). Tra i suoi successi scaligeri, La strada di Rota (1966) per la Fracci e Il mandarino meraviglioso di Bartók (1968) per la Savignano, su misura della quale approntò anche Concerto dell’albatro di Ghedini (1972). Ha diretto i corpi di ballo dell’Arena di Verona e dell’Opera di Roma.