Pagnani

L’affermazione in un concorso filodrammatico di Bologna, all’indomani del matrimonio con l’ufficiale di aviazione di cui assunse il cognome anche in arte, procurò ad Andreina Pagnani una scrittura come primadonna nella Pilotto-Pescatori-Picasso, con i quali interpretò Goldoni, Maugham, Sardou, Praga. Fu poi a fianco di R. Ruggeri prima di concedersi una pausa distensiva nella mitica Za-Bum, riportando un successo lusinghiero in Famiglia reale di Kaufman e Ferber. Insistette nel genere brillante con Almirante-Besozzi, ritirandosi per un paio d’anni dalle scene dopo la morte del marito in un incidente di volo e riservandosi soltanto la partecipazione a spettacoli d’eccezione come Santa Uliva con la regia di Copeau al Maggio fiorentino (1933) e Il mercante di Venezia al primo Festival internazionale della Biennale con la regìa di M. Reinhardt. Di nuovo a fianco di Ruggeri (1935) e poi di L. Cimara e R. Cialente, si cimentò in un repertorio che svariava da G. Giacosa e Pirandello a A. Guitry, P. Ferrari, S. Benelli, riscuotendo pari successo in testi di Shakespeare, Goldoni, Cechov, D’Annunzio, Wilde, Shaw. Per un trentennio fu una delle protagoniste della scena italiana interpretando trecentottanta pièces, dai classici alla commedia sofisticata, dal vaudeville parigino al `neo-boulevard’ americano, di volta in volta a fianco di G. Stival, F. Scelzo, R. Ricci, S. Ruffini, G. Cervi, S. Tofano, G. De Lullo, E. Calindri, O. Lionello. Considerata una delle ultime `sovrane della scena’ nel senso ottocentesco del termine, fu per contro una delle attrici più moderne della sua generazione, anche se aliena da tentazioni sperimentalistiche. Alla bellezza delicata e all’eleganza proverbiale, accoppiava una sicurezza scenica che faceva sembrare naturale e scontata la situazione più vischiosa e la battuta più improbabile. Riuscì a imporsi come Clitennestra e Giocasta, come Aminta e Francesca da Rimini, ma anche come goldoniana Mirandolina e `Moglie saggia’, spaziando da De Musset a O’Neill, da Mauriac a Girardoux, da Rattigan a Roussin, concedendosi il capriccio di interpretare con E. Calindri la commedia musicale La padrona del raggio di luna di Garinei e Giovannini (1956). La sua ultima apparizione in scena avvenne con Ogni mercoledì a fianco del prediletto G. Cervi, con il quale aveva condiviso lo straordinario successo popolare dei televisivi coniugi Maigret.