Paganini

Raffaele Paganini è diventato la star più amata del balletto classico e contemporaneo attraverso una dura gavetta e un serio impegno personale. Nato in una famiglia con undici fratelli, di cui tre ora ballerini, P. ha iniziato a studiare danza all’età di quattordici anni presso la scuola del teatro dell’Opera di Roma e dopo soli quattro anni è entrato a fare parte del corpo di ballo dell’ente in qualità di solista, scalando poi tutte le vette del divismo fino a diventare una étoile. Dotato di un magnetismo personale, slancio atletico, largo sorriso, ottima presenza, P. è diventato l’unico ballerino ad agire sia nei teatri classici come la Scala di Milano, sia nei programmi televisivi di punta (“Fantastico 2”, “Il cappello sulle ventitré”, “Al Paradise”, “Pronto chi gioca”, “Europa Europa”).

Si dedica poi, dal 1995, alla pratica del musical sotto la guida della Compagnia della Rancia diretta da Saverio Marconi. Sono rimaste famose le sue apparizioni nei balletti classici nei luoghi privilegiati del settore: l’Opera di Roma, la Scala di Milano, il London Festival Ballet, il Ballet Français de Nancy, l’Opera di Zurigo, il Ballet concerto di Porto Rico, il San Carlo di Napoli. Una lunga stagione di successi, compreso uno show ispirato a Cenerentola a Roma, che lo rendono un personaggio popolare al grande pubblico, che lo accoglie infatti con molto favore quando tenta la strada che era stata del grande ballerino americano Gene Kelly nella prima versione italiana di Un americano a Parigi di George Gershwin (1995-96), con la regia di Luciano Cannito. In questa versione lo nota Marconi, affidandogli subito un altro ruolo da protagonista che viene da un famoso musical sempre con Gene Kelly, diretto al cinema da Stanley Donen nel 1952, Cantando sotto la pioggia.

Nelle stagioni 1996-97 e 1997-98 Paganini diventa dunque la star capricciosa del cinema muto nello show che fa registrare alti incassi: la sua specialità è alternare generi e stili di ballo, citando la sua origine classica, ma recitando con brio mai disgiunto da una sana ironia. E se talvolta, specie nella stagione estiva, torna ai suoi primi amori – Don Chisciotte con le coreografie di Lorca Massine su musiche di Thoedorakis, Il pipistrello di Strauss, coreografie di Riccardo Nunez – Paganini si è ormai convertito al musical Usa, riscuotendo, nella stagione 1998-99, un meritato e calorosissimo successo personale in Sette spose per sette fratelli . Anche in questo romantico country musical , il ballerino recita con maestria l’acrobatica parte che fu di Howard Keel nel leggendario film di Donel (1954).