Padovani

Lea Padovani studia a Roma all’Accademia d’arte drammatica, che lascia però per entrare in rivista e partecipa, nel 1944, a Cantachiaro , con Anna Magnani. Nel ’45, Febbre azzurra , al financo di Macario rivela al pubblico il suo splendido corpo e alla critica una sua verve, una capacità di recitare la commedia che purtroppo i registi trascurano sempre, forse per via della severa bellezza del suo volto. Dopo cinque o sei film di modesta qualità, la P. ha la sua grande occasione in Inghilterra, protagonista di Cristo fra i muratori , per la regia di Edward Dmytryk, che la impone anche a livello internazionale. Da qui una splendida occasione mancata: l’ Otello di Orson Welles (sarà sostituita da Susanne Cloutier). Durante tutta la sua vita e la sua carriera, la P. si è divisa tra cinema, televisione e teatro, ottenendo ovunque riconoscimenti e ammirazione. In teatro va ricordata la sua partecipazione a I parenti terribili di Cocteau (1946-47), la partecipazione alla ultima tournée di Ruggero Ruggeri a Londra e a Parigi con Enrico IV e Tutto per bene nel ’53; La gatta sul tetto che scotta di T. Williams (1957-58), seguita, nel 1959, al New Theatre di Londra, in inglese, The Rose Tattoo . Negli anni ’60 si dedica principalmente alla tv interpretando molti romanzi sceneggiati e anche commedie. Più tardi, delusa da offerte che giudicava ininteressanti si è dedicata soprattutto ai viaggi.