Orfei

La più conosciuta fra gli artisti di circo italiani e praticamente l’unica in grado di reggere il confronto, in quanto a indice di popolarità, con personaggi di altre e più frequentate forme di spettacolo. La fama di Moira Orfei si consolida fin dagli anni ’60 grazie a diverse circostanze: la partecipazione a film di buon successo commerciale, le numerosissime apparizioni a programmi televisivi popolari, i milioni e milioni di manifesti con il suo volto sorridente affissi in tutta Italia; e, soprattutto, il suo essere un personaggio con caratteristiche precise, sempre uguali, sia esteriori come la pettinatura, il trucco, i vestiti, sia interiori come la dedizione alla famiglia e al lavoro. Caratteristiche ripetute all’infinito, senza sbavature, con la costanza di mantenere immutabili punti di riferimento negli anni, con la forza di un marchio. Nata in un carrozzone a Codroipo nel piccolo circo del padre Riccardo, alla morte del genitore viene accolta nel circo dello zio Orlando; a sei anni è già buona generica. Negli anni ’60 intraprende la carriera cinematografica, che la porterà ad apparire in una cinquantina di film. Nel 1961 sposa Walter Nones, conosciuto in Kuwait nel 1959; nel ’62 i due intraprendono una poco fortunata società con le sorelle Medrano, ma è nel 1963 che arriva il vero successo con l’inaugurazione del Circo di Moira Orfei .

Oltre a presentare spettacoli di altissimo livello, il complesso segna alcune tappe importanti nella storia del circo italiano, passando dall’estetica della grande attrazione dei primi anni ’70 (come `l’uomo proiettile’) al colossale Circo sul ghiaccio (con due piste, una ghiacciata e una tradizionale), ispirato alle sfarzose riviste americane e considerato dalla critica uno dei migliori spettacoli circensi italiani del dopoguerra; dallo spettacolo di rivista con Alighiero Noschese ( Follie sul ghiaccio , 1974) alla scelta di attingere ad artisti dell’enorme serbatoio sovietico negli anni ’80 ( Moira più Mosca ); per arrivare infine alla produzione odierna, particolarmente attenta al ritmo, all’eleganza e all’organicità dello spettacolo. Dal 1975, sotto diverse insegne, il complesso comincia a effettuare numerose tournée all’estero: da ricordare quella del 1977 in Iran, quando il circo rimase bloccato con cento artisti e cinquanta animali in seguito all’insurrezione popolare; si mobilitò il ministero degli esteri, che fece inviare la `Achille Lauro’ a recuperare personale, animali e attrezzature. Importante primato del complesso è quello di essere stato il primo circo italiano a conquistare, nel 1987, un Clown d’oro al festival internazionale del circo di Montecarlo, con un numero di dodici tigri progettato e prodotto da Walter Nones con l’ammaestratore olandese Jean Michon e presentato nel Principato dal fratello più giovane, Massimiliano Nones. Nel 1989 un altro importante riconoscimento: un Clown d’argento per il numero di animali esotici e per l’alta scuola d’equitazione, presentati dai figli di Moira e Walter, Stefano e Lara Orfei-Nones. Questi ultimi sono considerati fra i più completi artisti di circo italiani della nuova generazione: grazie all’aiuto di esperti maestri hanno acquisito una buona conoscenza di numerose discipline circensi, arrivando in alcuni casi a padroneggiarle del tutto; inoltre entrambi si dedicano, con attenzione sempre crescente, alla cura dei particolari dello spettacolo, impiegando gran parte del loro tempo a provare nuovi numeri o a perfezionare quelli già presentati.