Novelli

Dopo i difficili esordi, Ermete Novelli lavorò per alcuni anni (1877-1883) come caratterista nella compagnia Bellotti-Bon. Diventato capocomico, ebbe larghi consensi popolari grazie anche a un repertorio pochadistico adattato alla sua invadente personalità. Dotato di grandi qualità mimiche, portato per natura al comico, a partire dal 1890 mutò in parte percorso affrontando con alterna fortuna il repertorio tragico, Shakespeare incluso. Si fece apprezzare soprattutto nel ruolo di Shylock, personaggio che in tutto sembrava rispondere alle sue caratteristiche di promiscuo. Il suo vasto repertorio comprese Ibsen, Dumas padre, Praga, Testoni (lodevole il suo Cardinal Lambertini ). Nel 1900, al Valle di Roma, tentò la formazione di un teatro semistabile, la Casa di Goldoni, avventura di breve durata e scarsa fortuna, soprattutto per la scelta dei testi quasi sempre di scarso valore artistico (La gerla di papà Martin, I nostri bimbi, Il deputato di Bombignac , ecc.). Di qui il suo ritorno al teatro di giro, che gli assicurò i favori di un pubblico pago delle sue forti caratterizzazioni comiche o drammatiche.