Ninchi

Annibale Ninchi frequentò la scuola di Luigi Rasi a Firenze, dietro incoraggiamento di Carducci. Fu primo attor giovane nella compagnia Stabile di Milano ed in quella dell’Argentina di Roma, con Irma Gramatica e Ruggeri. Dal 1914 fu direttore di compagnia e capocomico. Interprete di grande personalità e forza comunicativa grazie ai suoi mezzi fisici e vocali, si cimentò in un vasto repertorio, passando dai greci a Shakespeare, da Morselli (nel cui Glauco riscosse uno straordinario successo) a Shaw, da D’Annunzio (del quale fece vivere sulla scena memorabili personaggi) ad una serie di autori poco conosciuti. Come autore drammatico debuttò con Caino al Teatro della Pergola di Firenze nel 1922.Vanno ricordati poi l’ Orfeo , L’altra verità (1923), La ballata degli impiccati (1927), Il poeta malandrino (1929) e Maschera d’oro (1931). La sua carriera cinematografica cominciò nell’era del muto con una Carmen del 1909. Poi fu applaudito interprete di Scipione l’Africano (1937) e, con Fellini, girò La dolce vita (1960) e Otto e mezzo (1963).