Nekrosius

A venticinque anni Eimuntas Nekrosius diventa direttore e regista stabile al Teatro dei Giovani di Vilnius, dove debutta con Gusto di miele di S. Delaney (1976). Dopo un testo di G. Kanovicius e S. Saltenis, Un gatto fuori dalla porta (1980) e un montaggio shakespeariano (Amore e morte a Verona , 1980), nel 1981 mette in scena uno spettacolo dedicato al pittore naïf georgiano Pirosmanisvili (Pirosmani, Pirosmani ), che per la potenza figurativa e l’intensità dell’interpretazione ottiene un successo clamoroso, non solo in patria ma in tutti i festival europei di cui è ospite. Lo stesso avviene per la successiva serie di testi per lo più classici (ad eccezione di Un giorno lungo un secolo da C. Ajtmatov, 1983): Zio Vanja di Cechov (1986), Il naso da Gogol’ (1991), le piccole tragedie di Puškin (Mozart e Salieri, Il convitato di pietra , Il festino durante la peste , 1994), Tre sorelle di Cechov (1995), Amleto di Shakespeare (1997, dove il protagonista è un famoso cantante rock lituano). In questi spettacoli, ovunque accolti come autentiche rivelazioni di un talento unico nell’attuale contesto europeo, il testo viene spezzato, smontato e rimontato, diventa occasione per una rilettura visionaria, fantastica, con suggestive invenzioni gestuali e scenografiche, dove il grottesco si mescola alla clownerie in una stimolante deformazione del senso tradizionale di battute e scene. N. è stato più volte premiato per le sue regie in vari paesi europei, fra l’altro anche a Taormina.