Navello

Dopo gli studi universitari e alcune esperienze di teatro sperimentale, Beppe Navello ha iniziato la sua attività di regista allo Stabile di Torino come assistente di Mario Missiroli (1977-1981). La sua prima regia è Questa sera da Tosti di A. Gozzi (1983). Il secondo allestimento è La casa dell’ingegnere di S. Ferrone, tratto da La cognizione del dolore di Gadda, con Paolo Bonacelli, un attore con cui N. lavorerà spesso, affidandogli il ruolo di protagonista. Nel 1985 dirige Gli spettri di Ibsen, con C. Scarpitta, per lo Stabile dell’Aquila del quale assumerà la direzione artistica (1986-88). Interessante di quel periodo, oltre alla regia de Il sogno di Oblomov , il progetto dello spettacolo a puntate, una sorta di teatro-gioco su I tre moschetteri, che alterna registi come Proietti, Scaparro, Missiroli e drammaturghi come De Chiara. Dopo varie esperienze con diverse compagnie, dal 1990 al 1993 è direttore artistico del Teatro di Sardegna e si occupa di tutta la programmazione teatrale dell’isola. Di quegli anni: Il gioco delle parti di Pirandello, Casa di bambola di Ibsen con Maddalena Crippa. Ritorna poi alla guida del Teatro Stabile dell’Aquila, ora Teatro Stabile Abruzzese, per cui allestisce La donna del mare di Ibsen, Il misantropo e due atti unici di E.Flaiano. Realizza un secondo gioco teatrale con sessantatre attori: Il Cerchio di gesso del Caucaso. Nel 1998 ha creato I corsari da Salgari presentato a Taormina Arte.