Musidora

Musa dei surrealisti, che in lei vedono l’emblema della donna moderna, M. – dal nome di un personaggio di Théophile Gautier – diviene celeberrima grazie al serial cinematografico Les Vampires (1915) di Louis Feuillade. Qui interpreta il personaggio di Irma Vep (anagramma di vampire ), la fuorilegge fatale, sensuale e misteriosa. Fasciata nella ormai leggendaria tuta di seta nera che, pur coprendola fino all’attaccatura dei capelli, ne mette però bene in evidenza la bellezza delle forme, M., dagli stupefacenti e espressivi enormi occhi bistrati, crea un tipo di vamp di straordinario successo. Giunge al cinema dopo studi nel campo delle belle arti e della recitazione, e dopo esperienze sceniche diverse: accosta il teatro di prosa, ma soprattutto milita nel musical, calcando il palcoscenico delle Folies Bergère, dove lavora stabilmente con Raimu, e del Ba-Ta-Clan, dove recita accanto a Colette (1912) che diventerà sua grande amica. Nel 1913 la Gaumont gli offre un contratto e M. inizia a lavorare con Feuillade, per il quale interpreta numerosi ruoli cinematografici. Nel secondo serial cinematografico di Feuillade, Judex (1916), anch’esso di grande successo, M. è Diana Monti, avventuriera pericolosa e spregiudicata che opera sotto le vesti di una irreprensibile istitutrice. Nel 1916 M. passa dietro la macchina da presa, adattando e interpretando come protagonista due romanzi di Colette, Minne e La vagabonde (1917), quest’ultimo girato a Roma. Colette intanto scrive per lei l’unico suo soggetto originale per lo schermo, La flamme cachée , che M. dirige e interpreta nel 1918, film purtroppo andato perduto. Instancabile la sua attività di attrice, regista, autrice di testi teatrali (nel 1917, per esempio, scrive e interpreta l’atto unico Le maillot noir , ispirato al personaggio di Irma Vep; nel 1942 realizza l’originale pièce La vie sentimentale de George Sand ), di romanzi (per esempio, Paroxysmes , 1934), poesie e canzoni. Nel 1924 si reca in Spagna dove dirige, su suo soggetto, La tierra de los toros , opera dal pregevole taglio documentaristico. Dal 1946 è funzionario presso la Cinémathèque Française, ente preposto alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio cinematografico francese. Qui si dedica in particolare allo studio e al recupero dell’opera di Feuillade e dirige la sua ultima pellicola, il cortometraggio La magique image (1950).