Musco

Dopo aver provato diversi mestieri, che svolse comunque sempre accompagnato dalla passione per lo spettacolo, a quindici anni Angelo Musco debuttò come canzonettista in un teatrino di marionette siciliano, dove si formò, rimanendo fino alla morte del capocomico Santoro. Più tardi fu ingaggiato come `buffo’ in una compagnia di operette e vaudeville, che girava per la Sicilia. All’inizio del secolo lasciò l’isola, scritturato da Grasso. La sua affermazione cominciò nel 1902, quando al Teatro Argentina di Roma prese parte a Malia di Capuana e a I Mafiusi di Rizzotto. Fu in quell’occasione che Musco incontrò Martoglio, che proprio per lui scriverà San Giovanni decollatu e L’aria del continente . Nel 1914 diventò capocomico e interpretò Il paraninfo di Capuana, apportando al testo fondamentali modifiche e ottenendo così un grande successo. L’anno dopo i destini di M. si incrociarono con quelli di Pirandello, del quale, nel corso degli anni, fu applaudito interprete di Lumie di Sicilia , Il berretto a sonagli , Pensaci, Giacomino! , La patente e Liolà . Con questi testi Musco mise in evidenza quelle che erano le sue grandi doti, una sintesi tra la comicità debordante e la capacità di rendere la psicologia dei personaggi. I suoi ricordi di vita sul palcoscenico sono raccolti in un volume, che egli stesso dettò a E. Serretta, intitolato Cerca che trovi. .., pubblicato nel 1930. In campo cinematografico lavorò dopo l’avvento del sonoro. Fu protagonista di film di modesta levatura, che ebbero però il merito di fissare sulla pellicola la sua straordinaria capacità istrionica, trasferendo sullo schermo le figure a cui aveva dato vita nei suoi più grandi successi teatrali.