Mossoux

Si è formata presso la scuola Mudra di Bruxelles ed è stata interprete di vari lavori di Béjart. A partire dai primi anni ’80, insieme al collega Patrick Bonté, ha scelto una strada più personale, che l’ha portata a esprimersi con opere alquanto originali: un vocabolario inusitato, iperrealista, dove le convenzioni rigide e i codici della danza risultano sovente cancellati, tanto da potersi considerare a mezza via tra teatro e danza; tra di esse Juste ciel , esplorazione tutta personale dei riti e della religiosità cattolica, La dernière tentation e Les petites morts.