Moschin

Si diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma e debutta, subito dopo, nel 1955, con Ivanov di Cechov diretto da M. Ferrero al Teatro stabile di Genova. Per lo stesso teatro lavora con L. Squarzina ne I demoni di Dostoevskij (1956) e in Misura per misura di Shakespeare (1958). Nel 1959 viene chiamato al Piccolo Teatro di Milano dove lavorerà per quattro anni ( Platonov di Cechov per la regia di Strehler nel 1959; La congiura di G. Prosperi diretto da L. Squarzina nel ’60; L’opera da tre soldi di Brecht, sempre nel ’60, L’egoista di Bertolazzi nel ’61, Schweyk nella seconda guerra mondiale di Brecht nel ’62, tutti diretti da Strehler). Nel 1964 ottiene un buon successo con Troilo e Cressida di Shakespeare per la regia di Squarzina ma raggiunge una considerevole popolarità soprattutto con lo sceneggiato televisivo di S. Bolchi I miserabili di Hugo, che lo spinge ad abbandonare per un certo periodo il teatro dedicandosi all’attività televisiva e cinematografica. Riprende gli impegni teatrali nella seconda metà degli anni ’70 interpretando Zio Vanja di Cechov (1977) e I giganti della montagna di Pirandello (1979) diretti da Missiroli. Nel 1982 si dedica alla realizzazione di Sior Todaro Brontolon di Goldoni insieme al regista A. Calenda; quindi nel 1984 interpreta Uno sguardo dal ponte di Miller per lo stesso regista. Nell’86 è impegnato ne Il tartufo di Molière, autore a cui ritorna due anni dopo con La scuola delle mogli diretto da De Bosio. Successivamente è impegnato in Tutti miei figli di Miller (1990), Il gabbiano di Cechov (1991) e L’impresario delle Smirne (1992), di Goldoni. Sempre nel ’92 interpreta e dirige Delitto all’isola delle capre di Betti. Notevole la sua attività cinematografica di cui ricordiamo: Signore e signori (1965) di Germi, L’harem (1967) di Ferreri, Il padrino II (1974) di Coppola e Amici miei (1975) di Monicelli.