Mosca

Giovanni Mosca scrive le sue principali commedie tra gli anni ’40 e ’60. Tutti i testi nascono dalla volontà di leggere la società contemporanea, con l’occhio di un moralista che usa l’ironia per fustigare i costumi. In essi si sente riecheggiare quella vis satirica – pur nei limiti di una visione del mondo piccolo-borghese – che ha animato le sue vignette sul “Bertoldo” e sul “Candido”. Le opere più rilevanti sono L’ex-alunno (Teatro Margherita, Genova, 1942, compagnia Tofano-Rissone-De Sica), Collaborò (Il cosiddetto) (Teatro Excelsior, Milano, 1946), L’angelo e il commendatore (Teatro Quirino, Roma, 1949, Compagnia Tofano-Solari), La sommossa (Teatro Minimo, Bologna, 1954), Adamo ed Eva (Teatro Olimpia, Milano, 1955), L’Anticamera (atto unico per la televisione, trasmesso nel 1956), La giostra (Teatro Minimo, Bologna, 1956), La campana delle tentazioni (Teatro Sant’Erasmo, Milano, 1961), Cuccù (atto unico, Piccolo teatro della Città, Firenze, 1963), Italia 2500 (Teatro Sant’Erasmo, Milano, 1967).