Mosca,

Circo di Mosca è la denominazione dell’insieme di artisti e spettacoli provenienti dalla russia o dall’ex Unione Sovietica. A cavallo dei due secoli, l’entusiasmo degli spettatori stimola in Russia lo sviluppo delle arti circensi e del varietà e il sorgere di numerosi edifici deputati a tali spettacoli. Artisti di ogni genere, in cerca di lavoro, accorrono da tutta Europa e in particolare dall’Italia. Si affermano Alessandro Guerra e i Ciniselli. Guerra, detto `il furioso’, nel 1845 fa costruire un edificio in legno che chiama Cirque Olimpique. Gaetano Ciniselli, nel 1869 assume la direzione del circo in muratura di Mosca e di quello in legno di Pietroburgo (quest’ultimo poi rimpiazzato da un elegante edificio che esiste tuttora). Altri direttori famosi sono i Truzzi, apprezzati inscenatori di pantomime e proprietari di circhi itineranti. La Russia diventa una seconda patria per i circensi italiani. Lì si stabiliscono gli Averino, nascono Enrico Rastelli e Alberto Fratellini, e trova il successo Giacomo Cireni, il `clown dello Zar’. L’agiatezza dura però solo fino allo scoppio della prima guerra mondiale, che porta gravi scompensi all’arte circense. Solo al termine vi è una parziale ripresa con la creazione di nuovi circhi stabili, circhi itineranti e teatri di varietà. Nel 1917, con la rivoluzione, la maggior parte degli artisti stranieri si dà alla fuga non vedendo immediate possibilità di lavoro in una nazione dove ognuno viene espropriato dei propri beni. Ma le grosse privazioni che soffre il settore devono da lì a poco generare le solidi basi sulle quali viene costruita la più grande struttura circense del nostro secolo.

Il 26 agosto del 1919 Lenin promulga il decreto sulla nazionalizzazione dei teatri e dei circhi seguendo la proposta del Commissario all’Istruzione e alla cultura, Anatolij Vasileviic Lunaciarsky. Da quel momento la responsabilità di tutti i circhi stabili o itineranti esistenti sul territorio sovietico, nonché quella di tutti i lavoratori del settore circense, ricade su di un unico organo direttivo: il Soyuzgoscyrk. Il livello degli artisti russi ha però sofferto delle traversie sociali del grande territorio e, salvo qualche rara eccezione, è inferiore a quello degli stranieri. Per supplire a questo divario, nel 1927 viene inaugurata la Scuola delle arti del circo e del varietà di Mosca che in sette decenni sforna oltre 4000 artisti di vario genere, ma tutti in possesso di solide basi generiche. Dalle scuole di regia teatrale di Mosca arrivano dei giovani che creano il mestiere di regista di circo; figura professionale del tutto nuova che permette, attraverso la stretta collaborazione di artisti, coreografi e compositori, la creazione di vere e proprie opere d’arte circensi alle quali si cerca di dare sviluppo tematico, imprimendo toni storici e politici che vadano oltre la forma meramente esibitrice del numero da circo. Nel 1946 viene creato il prezioso Studio per la formazione e la preparazione di artisti, numeri e spettacoli di circo, dagli addetti chiamato solo `lo Studio’: un laboratorio d’arte circense d’avanguardia dove vengono sperimentate le potenzialità tecniche e creative di ogni disciplina. Altri edifici per il circo con tecniche sempre più perfezionate vengono eretti in tutta la nazione, fra essi un moderno edificio costruito sulle colline di Lenin nel 1972, che dispone di cinque piste intercambiabili: una tradizionale, una di gomma per le scatenate evoluzioni dei cavallerizzi del Don, una attrezzata per i numeri di illusionismo, una con la superficie ghiacciata e una con un bacino idrico per numeri e pantomime acquatiche. Un gigantesco dispositivo permette di alzare e abbassare le piste in una manciata di minuti, offrendo così ai registi di circo la possibilità di creare numerose combinazioni.

A Mosca la fantasia e la creatività degli artisti possono esprimersi senza condizionamenti di nessun tipo. L’artista che intende realizzare un nuovo numero presenta ai responsabili dell’organismo centrale un dettagliato progetto nel quale descrive nei minimi particolari la propria futura creazione artistica. Il Soyuzgoscyrk ha allestito una potente organizzazione che dispone di strutture in grado di soddisfare ogni possibile esigenza degli artisti. Vi sono sartorie per la realizzazione di costumi, sale di registrazione per l’incisione di particolari brani musicali, laboratori con falegnami e fabbri per la costruzione di nuovi speciali attrezzi. Sono numerose le tournée all’estero. In Italia si ricordano quelle del 1959, 1964, 1969, 1982, 1987 e 1991. Negli anni ’80 l’economia dell’Unione Sovietica comincia a dare palesi segni di crisi. Con la dissoluzione dell’Urss, il Soyuzgoscyrk si trasforma in Rosgoscyrk e l’enorme patrimonio artistico e animale del circo sovietico si riduce ai `soli’ seimila artisti e circa settemila animali operanti sul territorio russo. Attualmente sono oltre duecento le persone che lavorano al Rosgoscyrk, rimasto nella vecchia sede di Mosca. La struttura è divisa in dipartimenti. I due circhi stabili di Mosca non sono più di sua proprietà mentre continua a gestire quello in tenda, sito al Parco Gorky, la Scuola e il famoso Studio. Molti proprietari di numeri di animali cercano di vendere all’estero belve e competenza d’addestramento: nel loro Paese mantenere tali animali senza l’apporto dello Stato comporta oggi rischi gravissimi. Gli artisti diventano sempre più intraprendenti e si lasciano andare ad iniziative private. Mentre una volta il Souyuzgoscyrk vigilava sulla qualità dei programmi inviati all’estero, ora si è aperta una falla senza margini e si è dato il via a una colossale e capillare migrazione di artisti verso l’Occidente. Il Rosgoscyrk, diretto da Ludmila Jairova, sta cercando di diventare una moderna organizzazione in grado di avere un ruolo determinante anche negli anni a venire, mentre gli ulteriori gruppi emergenti, come quello di Leonid Kostiuk e quello di Nikulin, stanno tentando di assumere una struttura solida.