Montagnani

Laureato in farmacia, scoperto da Macario Renzo Montagnani esordisce in teatro come spalla di Carlo Dapporto, ma è nel cinema che ha successo come interprete di Metello , dal romanzo di V. Pratolini diretto da M. Bolognini (1970). Per ironia della sorte, questo fortunato exploit gli porta solo proposte per film erotici all’italiana, dove raramente ha potuto dimostrare il suo valore. Attore ambivalente, continua a frequentare il teatro, oltre che il cinema, interpretando La coscienza di Zeno di Svevo, diretto da Giraldi per lo Stabile di Trieste (1978), L’incidente di Luigi Lunari, messo in scena da Luciano Salce ed è al Teatro Quirino di Roma in Il senatore Fox di Lunari con la regia di Augusto Zucchi (entrambi del 1986), segue l’ Anfitrione di Kleist (1987) e nell’88 offre una grande prova recitando da protagonista al Teatro Duse di Genova in Arden di Feversham per la regia di Mario Sciaccaluga. Sempre al Duse lavora ne I fisici (1989) di Friedrich Dürrenmatt. Nel 1991 insieme alla sua compagnia recita in Pigmalione di G.B. Shaw (regia di Silverio Blasi) a cui seguono Sarto per signora (1992) di Georges Feydeau e L’aide-mémoire (1994) di Jean-Claude Carrière. Oltre alla partecipazione cinematografica in Amici miei (atto II e atto III) di Monicelli, la vera popolarità di M. è dovuta comunque all’improbabile parroco don Fumino da lui impersonato in una serie televisiva e all’incredibile quantità di film comico-erotici che puntualmente le reti televisive a notte fonda ripropongono.