Molnár

Ferenc Molnár venne avviato dalla famiglia agli studi giuridici, ai quali tuttavia preferì la carriera di giornalista. Durante la prima guerra mondiale fu corrispondente di guerra. Essendo di origine ebrea, alla vigilia della seconda guerra mondiale si trasferì negli Usa, da cui non fece più ritorno in Europa. La sua prima opera teatrale, Il diavolo (1907), ottenne un notevole successo, duplicato nel 1909 con un altro dramma, Liliom (di cui è da ricordare la versione video prodotta e trasmessa dalla Rai nel 1968), da considerarsi il suo capolavoro. Ambientata nei bassifondi di Budapest, Liliom è la storia di un uomo rude e manesco, incapace di manifestare i propri sentimenti e la propria bontà con delicatezza, anche alla propria moglie e alla propria figlia. Durante una rapina muore per sfuggire alla cattura e viene inviato a scontare sedici anni all’inferno, al termine dei quali dovrà tornare sulla terra per compiere una buona azione. Anche in questa estrema circostanza, tuttavia, egli non saprà dimostrare alla moglie e alla figlia il proprio affetto se non alzando una mano contro di loro. In questo testo, come in altri suoi, M. rappresenta situazioni di vita reale con uno stile lieve, intrecciando realismo e fantasia, poesia e rivelazione degli aspetti più dolorosi della condizione umana. La sua vena poetica è caratterizzata da un romanticismo d’evasione, in cui l’intento primario è divertire con trovate sceniche originali. Fra gli altri drammi ricordiamo i due atti unici La guardia del corpo (1907) e Giochi al castello (1927) e le commedie Il lupo (1912), Carnevale (1917), Il cigno (1925), La pantofola di vetro (1925).