Milly

Il padre di Milly (Carla Mignone) se ne va di casa, lasciandola a cinque anni con la madre, un fratello (Totò) e una sorella (Mitì) con i quali, dopo aver fatto la cassiera al Fiandra e aver debuttato come cantante nello stesso teatro, forma un trio da avanspettacolo (Mitì balla e Totò suona): un inizio durissimo, ma che la porta in pochi anni al Trianon di Torino, applauditissima. È poi con Ottavio Spadaro, Isa Bluette, i De Filippo, Umberto Melnati, con la Compagnia dei fratelli Schwarz nelle riviste Wunderbar , Al Cavallino bianco e in Broadway con Camillo Pilotto, Mitì e Totò. Arriva all’Excelsior di Milano e diventa la soubrette della compagnia Za Bum, regista Mario Mattoli che poi sposerà Mitì. Con Mattoli gira il film Tempo massimo , con De Sica Amo te sola e Idillio (1948). Intanto era stata in Francia e negli Usa, dove a New York (al Blue Angel) i cronisti narrano di corbeilles che le portano, celati fra i gladioli, gioielli favolosi; mitici anche gli amori (Pavese, Soldati), fra i quali spicca Umberto di Savoia. Il suo nome evoca i grandi successi al Lirico di Milano, con in testa Stramilano esseti-errea-emmei-ellea-enneo ; ed ecco, nell’Italia che rinasce dal grigiore del dopoguerra, la consacrazione intellettuale al Piccolo Teatro nell’ Opera da tre soldi di Brecht. Milly è un’inimitabile Jenny delle Spelonche; la sua figura, i suoi gesti controllati da quel demiurgo che è Strehler ne fanno un’attrice-diva indimenticabile, sensibilissima, piena di charme, mentre dalla sua voce passa tutto un mondo di ricordi e di suggestioni. Aiutata dal regista Filippo Crivelli e dal pianista Roberto Negri, diventa la star di Milanin Milanon e di recital trionfali. Nel 1965 è a Studio Uno con Mina, Panelli e le Kessler, in un repertorio di canzoni della sua giovinezza che piace ai vecchi e ammalia i giovani. Perfezionista, riservata, minuta, con una grinta di ferro, in chiffon nero, femminilmente sobrio, passa da L’istruttoria di Peter Weiss al Piccolo Teatro (regista Puecher, 1966-67) a L’amore e la guerra , un recital di poesie e canzoni in coppia con Achille Millo; è al Derby milanese e a Berlino (1979: settanta canzoni in circa due ore di spettacolo, sempre con i fedelissimi Crivelli e Negri). L’ultimo suo recital è a Palermo, il 3 agosto 1980; l’aspetta un impegno per Berlino il 9 settembre, ma presentita e inevitabile arriva la morte nella notte fra il 22 e il 23 settembre.