Marthaler

Christoph Marthaler si dedica a studi di musica prima di frequentare a Parigi la scuola di teatro di Lecoq, orientandosi quindi verso il teatro dove esordisce alla metà degli anni ’70 come autore di musiche di scena a Zurigo. Successivamente lavora con i maggiori teatri dell’area germanica. Nel 1990 mette in scena St&aulm;geli uf, St&aulm;geli ah, juhee! , spettacolo in dialetto per festeggiare il settimo centenario della Confederazione Elvetica, con gli attori e i musicisti del teatro di Basilea (città in cui si è trasferito nel 1988). Non passano inosservati anche i successivi allestimenti, che si avvalgono tutti della collaborazione con la scenografa Anna Viebroch L’affare di rue de Lourcine di E. Labiche (1991); Faust-Fragment di Pessoa (1992); Amora , progetto di teatro e musica, che prende il titolo da una nota marca di mostarda (1992) ma è nel 1993 che Marthaler ottiene il suo primo successo con Uccidi l’europeo! Uccidilo! Fallo fuori! (Murx den Europ&aulm;er! Murx ihn! Murx ihn ab!), presentato alla Volksbühne di Berlino e invitato quello stesso anno agli `Incontri teatrali’, ancora a Berlino. Anche quando affronta un classico Marthaler lo fa in modo eccentrico, come quando si è confrontato con Goethe nel Faust di Goethe radice quadrata 1+2 (Goethes Faust Wurzel aus 1+2, 1993), o con Canetti mettendo in scena il suo Matrimonio (Höchzeit, 1994), o con Shakespeare nella Tempesta (Sturm nach Shakespeare). Ha anche curato la regia di alcune opere liriche: Pélleas e Mélisande di Debussy e Luisa Miller di Verdi, entrambe andate in scena a Francoforte. Ha inoltre diretto il Pierrot lunaire di Schönberg (al Festival di Salisburgo). Del mondo della lirica ha dato una sua personale lettura satirica in The unanswered question (1998), in cui si avvale della collaborazione del direttore d’orchestra Jurg Hennenberg e della coreografa Pina Bausch. I lavori di Marthaler nascono da un’attenta osservazione della realtà, la cui rilettura critica impietosamente ne fa emergere i lati grotteschi e sgradevoli. Con Ora zero o l’arte di servire (Stunde null oder die Kunst des Servierens), presentato nel corso della celebrazione del cinquantenario della fine della seconda guerra mondiale, il regista coglie l’occasione di ironizzare sulle frasi fatte di cui si servono i politici, facendo ripetere agli attori sul palcoscenico brani tratti da discorsi veramente pronunciati. Questo spettacolo, rappresentato ad Amburgo nel 1995, agli `Incontri teatrali’ di Berlino nel 1996, e successivamente a Parigi, a Londra, a Siviglia e a Montreal, è il primo di Marthaler offerto al pubblico italiano (nel 1998, al Festival teatrale d’autunno dell’Eti, a Firenze). Tra le messe in scena più recenti segnaliamo: Il viaggio di Lina Bögli (Lina Bögli Reise, 1996) e Arsenico e vecchi merletti di J. Kesselring (1998).