Marchesi

Marcello Marchesi (Milano 1912 – Oristano 1978) e Vittorio Metz (Roma 1904 – ivi 1984) furono una coppia di autori di riviste teatrali tra i più affermati, divertenti e prolifici. Umoristi di razza, cominciarono entrambi collaborando a giornali umoristici (“Il Bertoldo”, “Marc’Aurelio”, quest’ultimo fondato da V.M. e Giovanni Mosca). M. M. ha lasciato volumi (Diario futile, Essere o benessere, Il sadico del villaggio, Il malloppo) dai quali varie generazioni di cabarettisti vanno attingendo senza limiti e senza pudore. Autore di aforismi («Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano» sarà scelto da Gino e Michele a titolo di diffuse antologie di battute), di slogan per Carosello («Non è vero che tutto fa brodo», «Con quella bocca può dire ciò che vuole», «Il signore sì che se ne intende»), di trasmissioni radiofoniche e televisive di successo, per altri (Quelli della domenica con Villaggio, per la prima volta Franz e Fracchia) e per sé (Il signore di mezz’età ), ha scritto da protagonista, per almeno trent’anni, la storia del varietà radiofonico e televisivo. Con V.M. ha scritto le sceneggiature di numerosi film per Macario (Imputato alzatevi , 1939) e Totò (I due orfanelli , 1947; Totò al Giro d’Italia , 1948; Totò cerca casa , 1949; Siamo uomini o caporali? , 1955, e altri). V.M. cominciò occupandosi di teatro per ragazzi, collaborando al “Corriere dei Piccoli”; per il cinema, firmò come regista e sceneggiatore una cinquantina di film per Totò, Sordi, Tognazzi, Walter Chiari. Inventore di massime e aforismi: «Chi va con lo zoppo impara il twist», «Chi tardi arriva male parcheggia», e via scherzando. In coppia con M.M., dal 1954, firmò numerose trasmissioni televisive di successo: La piazzetta , Lui e lei , ecc. M.M. esordisce nella rivista nel 1932 come autore di C’è una commedia musicale , e continua a produrre titoli di successo per anni: Trenta donne e un cameriere (1937), Sulle onde della radio (1938), Attenti al martellone scritto con V.M. (1939), Non c’è niente di male (1941), Ritorna Za Bum (1942), Sai che ti dico? con Olga Villi (1943). M. M. nel 1945, guidò a Milano una compagnie di ragazzine, `Biancaneve’, che imitavano Wanda Osiris; «erano bambine che non crescevano mai», tra cui Wilma De Angelis e il nano Lino Robi (avrebbe fatto buona carriera, in prosa e rivista). Sempre nell’immediato dopoguerra, M.M. firma Viva le donne , con il giovane e volenterosoTognazzi impegnato in imitazioni. Poi vengono: Sono le dieci e tutto va bene con Garinei e Giovannini (1946) e Che male ti fo? (1947).

Nel 1946-47 M.M. scrive per Carlo Dapporto, per la prima volta solista, Riviera Follies , memorabile perché per la prima volta in Italia vi comparve uno strip-tease. Nella stessa stagione, e in quella 1949-50, determina il successo di Walter Chiari (in coppia con Marisa Maresca bomba sexy) nelle riviste Allegro e quindi Burlesco . Sempre nel 1949-50, M. e M. `inventano’ per il frenetico Tino Scotti il personaggio del `cavaliere’ meneghino nella rivista Ghe pensi mi . M. M. da solo firma, nel 1966-67, L’assilllo – con tre l – infantile , giudicato il migliore tra gli spettacoli che si richiamano al giovanilismo, interpretato da Bramieri, la Del Frate (che rinuncia per la prima volta allo strip) e i balletti di don Lurio sul contrasto cappelloni-matusa. A M. M. e V. M. si deve la promozione nella serie A della rivista, della coppia Billi-Riva con Alta tensione (1951-52), spettacolo Errepì con sia pure blandi riferimenti politici e di costume. Nella stagione 1952-53, firmano I fanatici ancora con Billi e Riva e un’esordiente, bellissima, Franca Rame `miss Cuneo’. Nella stessa stagione, Tutto fa Broadway , con Walter Chiari che imitava tutti i comici in una inedita storia del varietà raccontata da Carlo Campanini, `povero boy italiano’, e Lucy D’Albert `femmina della notte’. Poi Controcorrente (1953-54), che abolì boys , passerella, scene e costumi per un intrattenimento stile cabaret, con Chiari impegnato in monologhi e scenette (qui affiancato da due brave attrici, Marina Bonfigli e Bice Valori) e con le canzoni salentine-siciliane di Domenico Modugno. Nella stagione 1955-56, i due firmano Valentina , destinata a versatili attori di prosa (Isa Pola, Enrico Viarisio, Franco Scandurra e quel Renzo Giovampietro che avrebbe poi affrontato con successo classici greci e latini), con una soubrette atipica come Isa Barzizza, comici radiofonici come Alberto Talegalli e cantanti come Emilio Pericoli. S’avvertono, nel copione, sagaci segni premonitori dell’imminente miracolo economico. Nella stagione 1956-57, firmano con Dino Verde il copione di Gli italiani son fatti così , con Billi e Riva impegnati in un giro turistico tra i difetti degli italiani: azzeccata satira di costume, con un cast che contava su Paolo Ferrari, Nino Manfredi (`lo psicanalista’), Gianni Bonagura, Alba Arnova. Seguono: Sayonara Butterfly (1958) per Dapporto, Walter Chiari, Raimondo Vianello, Un juke-box per Dracula (1959), Tre per tre… Nava (1966), Cielo,mio marito! (1972) per Gino Bramieri. Quando, negli anni 1960-70, la rivista cede il passo alle commedie musicali di Garinei e Giovannini, la coppia Marchesi-Metz si dedica con più assidua frequenza alla tv, portando a domicilio il divertimento intriso di ironia e satira. Negli anni ’70 M. M. si cimenta col cabaret salendo lui stesso sul palcoscenico al Derby club di Milano. M. M. è stato, con Petrolini e Totò, uno dei più geniali umoristi della scena italiana.