Marchand

Léopold Marchand debutta nel 1919 con la pièce Les Croyants , allestita nello stesso anno al Nouveau Théâtre Libre. Nel 1921, la grande Colette, già celebratissima in Francia, decide di proporre a Marchand, autore ancora non pienamente affermato, ma che ha già messo in luce buone capacità drammaturgiche, una riduzione teatrale a quattro mani del suo romanzo Chéri . Il successo della pièce convince i due a ridurre per il teatro un altro celebre romanzo di Colette, La Vagabonde (1923), opera ambientata nel variopinto mondo del music-hall. Caratterizzato da un vivace eclettismo, che lo fa spaziare attraverso molti generi teatrali diversi, dal vaudeville, alla commedia psicologica e sentimentale, al dramma macabro, Marchand riscuote un buon successo, dopo l’esordio con Colette, con opere quali La femmme du jour (1924), Mon gosse de père (1925), Nous ne sommes plus des enfants (1927), J’ai tué (1928) e l’operetta Durand, bijoutier (1930). Benché sia autore coltissimo e amante delle lettere, Marchand propone soprattutto opere leggere e brillanti in cui può profondere il suo senso dell’ironia, la sua spiccata fantasia e la sua capacità di inventare dialoghi immediati, freschi e vivaci. La sua ampia produzione teatrale conta circa una quaratina di opere. Durante gli anni ’20, Marchand accosta anche il mondo dorato di Hollywood, ingaggiato per un certo periodo dalla Metro Goldwin Mayer in qualità di soggettista e sceneggiatore cinematografico. Memorabile, il suo incontro con Marlene Dietrich. Pensando a una riduzione cinematografica di Chéri, Marchand racconta alla grande attrice tedesca il soggetto dell’opera basato sull’amore un po’ scandaloso fra la matura Léa e Chéri. La leggenda narra che l’attrice abbia risposto: «Una donna di cinquant’anni e un giovane di venti? Non vedo dove sia il problema». Chiusa l’esperienza americana senza produzioni di rilievo, Marchand, tornato a Parigi, si dedica all’adattamento cinematografico di alcune sue opere e al teatro scrivendo, fra le altre cose, anche il suo capolavoro Trois valses (1937), operetta che ha un’accoglienza trionfale. Il secondo conflitto mondiale interrompe l’attività di Marchand, che entra nella resistenza francese e vive per lungo tempo in clandestinità. Nel 1945 riaccosta il teatro (per esempio, la commedia musicale A l’aimable Sabine , 1947), e lavora nuovamente con Colette per la riduzione teatrale del romanzo La seconde (1950).