Manzù

Scultore di opere monumentali in bronzo a soggetto storico e religioso, Giacomo Manzù niziò l’esperienza di scenografo con Oedipus Rex di Stravinskij all’Opera di Roma nel 1964. Seguirono i balletti L’histoire du soldat di Stravinskij con la coreografia di Béjart per il teatro Olimpico di Roma, nel 1966, e La follia di Orlando di Petrassi, di nuovo per l’Opera di Roma, nel 1967. Tra i suoi impegni nella lirica ricordiamo Tristano e Isotta di Wagner alla Fenice di Venezia nel 1971, Elektra di Strauss alla Staadtoper di Berlino nel 1972, Macbeth di G. Verdi e Iphigenie en Tauride di C. W. Gluck per il Maggio musicale fiorentino del 1981, Macbeth di Verdi al San Carlo di Napoli nel 1985.