Mainardi

Renato Mainardi si afferma tra gli anni ’60 e ’70 come una delle voci più interessanti della drammaturgia dell’epoca. In realtà aveva iniziato appena ventenne, nel 1951, trasferendosi nella capitale. Tra il 1951 e il 1972 scrive otto commedie, cinque delle quali vengono rappresentate. Nel 1990 viene rappresentato, postumo, un suo testo inedito, Per non morire, a Montegrotto Terme. Il suo è un teatro di parola, di impronta fondamentalmente realistica, che affronta grandi tematiche esistenziali. L’intellettuale a letto, sua opera prima, viene rappresentato per la prima volta a Milano al Teatro del Convegno nel 1959. Nel 1972 Arnoldo Foà mette in scena Per una giovanetta che nessuno piange a Viterbo. Alla Cooperativa Teatrale Attori Riuniti si deve invece Amore mio nemico, regia di Nello Rossati (1973). Del 1975 è lo spettacolo Antonio von Elba, a Lecco, di cui Pier Luigi Pizzi cura scene e costumi. La compagnia stabile del Teatro Filodrammatici mette in scena Giardino d’inferno con Paola Borboni a Milano (1976). Da ricordare, tra le altre pièce, Il vero Silvestri, dal romanzo di Soldati, che viene allestito dallo stesso autore sempre ai Filodrammatici (1977), e Una strana quiete, recitato da Eva Magni, Franca Nuti e Riccardo Pradella nel 1979.