Giuliana Lojodice esordisce giovanissima in teatro, nel Crogiuolo di A. Miller, diretta da Visconti (1955), e si segnala, nel 1958, in Ricorda con rabbia di John Osborne, per la regia di G. Sbragia. Nel 1959 è Nina ne Il gabbiano , di A. Cechov, per la regia di Mario Ferrero. Attrice versatile e di intensa personalità, è protagonista di numerosi sceneggiati televisivi, come la Tragedia americana (1963) di T. Dreiser, diretta da A. G. Majano, o Il conte di Montecristo (1966, regia L. Fenoglio). Capace di passare agilmente dal registro tragico a quello comico alla commedia musicale, la Lojodice è accanto a Marcello Mastroianni in Ciao Rudy (1965-66) di Garinei e Giovannini. Nel 1966 incontra Aroldo Tieri, con cui darà vita ad un lungo e fortunato sodalizio umano ed artistico. La ditta Tieri-L. inizia il suo cammino con Uscirò dalla tua vita in taxi di Waterhouse e Hall, (1966, regia di Mario Ferrero), e affronta Feydeau, Pirandello, G. B. Shaw, Svevo, Molière (Il misantropo, 1985, regia L. Squarzina), Joyce ( Esuli ). Dal 1988, dopo un’intensa stagione al Teatro delle Arti di Roma (da ricordare Spirito allegro di Coward), la coppia lavora stabilmente con il regista Giancarlo Sepe: da questa collaborazione sono nate produzioni fortunate come Marionette che passione di Rosso di San Secondo (1988-89); La bugie con le gambe lunghe di Eduardo De Filippo (1990-92); Il tacchino di G. Feydeau (1994), Un marito ideale di Oscar Wilde (1995-97). Nel cinema si ricorda in Il morbidone di M. Franciosa; Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico scomparso in Africa , di E. Scola; e La vita è bella di R. Benigni.