Levi

Attratto dall’uso espressivo della luce e dello spazio, Guido Levi nei primi anni ’70 si avvicina all’ambiente teatrale partecipando ai lavori di Dario Fo. Tra il 1974 e il 1980 è con Missiroli al Teatro Stabile di Torino, dove realizza tra gli altri Zio Vanja di Cechov (1974-75), Verso Damasco di Strindberg (1975-76), I giganti della montagna (1975-76), La villeggiatura di Goldoni (1977-78). Intanto conosce Pier’Alli, con il quale collabora a diversi allestimenti: L’elisir d’amore di Donizetti (1982), Trittico di Schönberg (1983), La caduta di casa Usher di Debussy (1986), la Tetralogia di Wagner (1987-1992). Lavora con Cobelli, W. Herzog, Y. Kokkos, J. Miller e, dal 1995, inizia a collaborare con Ronconi ( Sturm und Drang di Klinger, Fierrabras di Schubert, 1995; Orfeo di Monteverdi, Cenerentola di Rossini, 1998). Nel 1998 partecipa all’allestimento della Turandot nella Città Proibita di Pechino con la regia di Zhang Yimou.