Lebreton

La biografia artistica di Yves Lebreton lo vede allievo e poi collaboratore di Decroux (dal 1964 al ’68), per fondare nel 1969 a Holstebro l’atelier Studio 2, all’interno del Teatro laboratorio interscandinavo per l’arte dell’attore di E. Barba. Si dedica allo studio degli insegnamenti di Decroux, spostando il proprio interesse verso il carattere del mimo tragico astratto; di questo periodo sono gli spettacoli I quattro elementi e Ostinazione . Nel 1971 Lebreton si mette alla prova nelle riprese del film dedicato al metodo di Decroux (Il mimo corporale), prodotto dall’Odin Teatret e diretto da Torgeir Wethal. Con il canadese Gilles Maheu nel 1973 lavorerà a Possessione seguendo le indicazioni del mimo corporeo di Decroux, ma subito inizierà la carriera di artista solitario, rivolgendosi al comico e alla comunicazione diretta con lo spettatore. Nascono spettacoli che avranno molta fortuna di pubblico per lungo tempo, in cui il gesto media la propria portata simbolica con un plot narrativo che ha al centro la figura di Monsieur Ballon (Eh? O le avventure del Sig. Ballon, del 1973; Boh! O le disavventure del Sig. Ballon, del 1981). Nel 1976, dopo la parentesi danese, si sposta a Parigi dove fonda la compagnia Théâtre de l’Arbre, diventata nel 1981 L’Albero: Centro internazionale di formazione, ricerca e creazione teatrale, con sede in Italia. Benché il suo interesse continui a ripercorrere soluzioni sceniche che uniscono tecnica del gesto e comicità ( Flash è del ’91), la ricerca di Lebreton ha avvicinato immaginari surrealisti (Droit de regard , del ’78; La cage, del ’79), fino a convertire le impennate del comico in storie tragiche dallo sfondo moralistico, come in S.O.S. del 1986.