Lagerkvist

Sotto l’influsso di Strindberg Paulmr Lagerkvist si fece promotore di un rinnovamento del linguaggio teatrale in chiave espressionista, scontrandosi con la scuola naturalista. Figlio di un ferroviere, ebbe un’infanzia difficile, che interviene come sfondo della sua prima produzione teatrale: L’ultimo uomo (1917) , dove un treno, raffigurante l’umanità, va verso la distruzione, mentre i personaggi cantano liricamente la loro storia e Il mistero del cielo (1919) , in cui all’interno di una calotta sferica, collocati a diverse altezze, sono posti vari personaggi tra cui un giovane appena morto che non vuole credere di trovarsi in cielo. L’atto unico Tunnel (1919),poi i drammi L’invisibile (1923) e Colui a cui fu dato di rivivere la sua vita (1928), che mettono l’uomo a tu per tu con un Dio che è solo un’immagine consolatoria per sfuggire alla disperazione. Il carnefice (1933) , L’uomo senz’anima (1936) e Vittoria nelle tenebre (1939) sono il frutto di una violenta repulsione per il nazismo. Con il romanzo Barabba (1950), il cui successo internazionale contribuì a fargli vincere il premio Nobel (1951) racconta emblematicamente le vicende del primo uomo salvato dal Messia e i dubbi e i perché della sua sorte.