Kushner

Dopo aver scritto un dramma dal titolo Una stanza luminosa chiamata giorno (A Bright Room Called Day, 1985) e adattamenti da Corneille, Brecht e An-Ski, Tony Kushner si è imposto, all’inizio degli anni ’90, con Angels in America , una «fantasia gay su temi nazionali», divisa in due parti e rappresentata con successo prima in California e poi a Londra. Il tema della prima parte, Si avvicina il millennio (The Millennium Approaches, 1992), la più convincente, è il malessere degli Stati Uniti nell’era di Reagan visto attraverso un personaggio storico – Roy Cohn, avvocato d’affari ed ex braccio destro di McCarthy, morto di Aids senza avere mai ammesso la propria omosessualità – e alcune coppie, eterosessuali e no, in crisi: il tutto raccontato alternando linguaggio alto e linguaggio basso, ferocia polemica e tenerezza, con esiti spesso sconvolgenti. Meno riuscita è la seconda parte, Perestroika (1993), che si chiude con un messaggio di speranza.