Kroetz

Cresciuto in bassa Baviera, dopo gli studi teatrali Franz Xaver Kroetz inizia a lavorare a Monaco come attore e regista; una borsa di studio della casa editrice Suhrkamp gli consente di vivere come scrittore indipendente. A lui si deve un rinnovamento della commedia popolare: Kroetz trasforma la satira della vita di campagna e le vicende dei contadini in una tragedia dell’assurdo. Le sue prime opere Selvaggina di passo (Wildwechsel, 1968), Lavoro a domicilio (Heimarbeit, 1969), Ostinato (Hartnaulm;ckig , 1970), messe in scena ai Kammerspiele di Monaco, ottengono un notevole successo; nel 1971 La corte delle stalle (Stallerhof), Treno fantasma (Geisterbahn), Caro Fritz (Lieber Fritz), Musica a richiesta (Wunschkonzert) confermano la sua reputazione. Entrato a far parte dell’Antitheater di Fassbinder, Kroetz si ispira apertamente a Horváth e a M. Fleisser (sui quali scriverà diversi saggi); riprendendo la forma del Volkstück, la sovverte in funzione di una critica della civiltà attuale. Opere come Interesse globale (Globales Interesse), Austria superiore (Oberösterreich, 1972) e Prospettive lontane (Weitere Aussichten, 1974) fanno di lui, nonostante la sua appartenenza al partito comunista, uno degli autori più rappresentati in Germania. Nel 1974, assieme a T. Bernhard e B. Strauss, viene insignito di un premio dalla città di Hannover, mentre un ottimo successo ottengono anche Viaggio nella felicità (Reise ins Glück, 1975) e Un caro saluto da Grado (Herzliche Grüsse aus Grado, 1976). Estraneo alle teorie del teatro politico e documentario, dichiaratamente distante anche da Brecht, nel suo teatro Kroetz tratta di gente d’umile condizione della Germania meridionale, che si esprime per lo più in dialetto: il loro quotidiano, spesso apparentemente insignificante, fa intravedere coordinate di tragedia. I suoi personaggi sono l’immagine di una piccola borghesia senza illusioni, dipinta con uno stile che lo stesso Kroetz ha definito `antiteatrale’ e attraverso una drammaturgia atipica.