Kokkos

Nel 1963 Yannis Kokkos si trasferisce in Francia, dove studia alla Scuola superiore d’arte drammatica di Strasburgo. Debutta come costumista de La baye di Philippe Adrien (regia di A. Bourseiller, 1967) al festival d’Avignone e, grazie alla collaborazione con A. Vitez, diventa presto uno dei più importanti scenografi europei. Con il maestro della regia francese crea scene e costumi per quasi tutti i suoi spettacoli: Il precettore di Lenz (1970), Elettra (1971), Madre Coraggio (1973), Partage de midi di Claudel (1975), Iphigénie Hôtel di Michel Vinaver (1977), Faust e Britannicus (1981), Il gabbiano (1984), Ubu roi (1985), Il trionfo dell’amore (1986), Pelléas et Mélisande di Debussy (Scala 1986), L’échange (1986) e Le soulier de satin (1987) di Claudel, La Celestina (1989), Vita di Galilei (1990). Parallelamente sviluppa un intenso e proficuo rapporto con J. Lassalle, con il quale collabora per numerosi allestimenti di autori contemporanei: Théâtre de chambre (1978) e L’émission de télévision (1990) di M. Vinaver, Avis de recherche (1982), scritto dallo stesso regista (1982), e classici come Le false confidenze (1979), La locandiera (1981), Tartufo (1984) e Berenice (1989). Dal 1987 inizia anche l’attività di regista teatrale ( La principessa bianca , da Rilke) e soprattutto lirico: La damnation de Faust di Berlioz (1990), Boris Godunov di Musorgskij (1991 e 1996), Elektra di Strauss (1992), Tristan und Isolde (1993), fino a Götterd&aulm;mmerung (Scala 1998). Gli allestimenti di K. sono caratterizzati da un ‘realismo incantato’, in cui si avverte sempre uno slittamento da ambientazioni naturali a spazi evocativi, capaci di cogliere il senso e lo spirito del tempo sotteso all’opera.