Joyce, James

james Joyce biografia e opere

Maestro del flusso di coscienza, James Joyce esordisce come poeta e drammaturgo, ma passerà al secolo come romanziere.

James Joyce esordisce come poeta e drammaturgo, ma passerà al secolo come romanziere, autore di Ritratto dell’artista da giovane, Gente di Dublino, Ulisse e La veglia di Finnegan. È considerato il maestro del romanzo del flusso di coscienza, lo stream of consciousness novel, narrazione in forma di monologo interiore che trasmette le sensazioni più profonde dell’io basandosi sui procedimenti “illogici” propri dell’inconscio, della fantasia e del sogno.

James Joyce biografia: la formazione e le prime opere

James Joyce nacque il 2 febbraio 1882 a Dublino. Fin dall’adolescenza Joyce si appassiona alla letteratura e in particolare a due scrittori contemporanei: Ibsen, i cui drammi mettevano a nudo falsità e ipocrisie della vita borghese, e Yeats, rappresentante della letteratura nazionalista irlandese. Nella sua formazione letteraria rientrano anche lo studio dell’Odissea e della Divina Commedia dantesca.

Il 1904 rappresenta un anno di svolta per Joyce, sia sul piano personale che professionale: il 16 giugno 1904 (giorno in cui si svolgerà l’epopea di Leopold Bloom nell’Ulisse) Joyce conosce Nora Barnacle che diventa la sua compagna di vita e da cui avrà due figli. In quello stesso anno tentò di pubblicare Ritratto dell’artista da giovane, ma senza successo. Continuerà a lavorarci per parecchi anni, cambiando il titolo in Stephen Hero, ma senza essere convinto del risultato. Fino all’effettiva pubblicazione dell’opera nel 1916 con il titolo originale The Portrait of the Artist as a Young Man.

L’esilio volontario e l’amicizia con Italo Svevo

Insieme a Nora nel 1904 James Joyce partì per una sorta di esilio volontario, andando a lavorare a Pola (allora territorio austriaco) come insegnante di inglese agli ufficiali austro-ungarici. Nel 1909 tornò a Dublino per cercare di pubblicare la sua raccolta di racconti Dubliners: era solo l’inizio di una lunga diatriba editoriale che lo ricondurrà a Dublino nel 1912 per l’ultima volta.

Nel frattempo, da Pola si era trasferito a Trieste dove aveva stretto grande amicizia con un suo studente, Ettore Schmitz (Italo Svevo), che gli fu amico, critico e gli servì anche da modello per il protagonista dello Ulysses, Leopold Bloom.

Gli ultimi anni tra Zurigo e Parigi

Nel 1915 si spostò a Zurigo dove entrò in contatto con grandi intellettuali, uno fra tutti Ezra Pound. Lo scrittore lo introdurrà a Harriet Shaw Weaver, un’editrice femminista che diventerà sua mecenate permettendogli di smettere di lavorare per dedicarsi solo alla scrittura. Riuscirà così a scrivere la pièce intitolata Exiles, a concludere il Portrait of the Artist as a Young Man e a iniziare Ulysses. Alla fine della guerra Joyce decise comunque di tornare a Trieste, non più come insegnante ma come artista a tempo pieno.

L’Ulisse di James Joyce
L’Ulisse di James Joyce

Nel 1920 accettò poi un invito da parte di Ezra Pound a recarsi a Parigi, dove resterà per il resto della sua vita pubblicando lo Ulysses e dedicandosi poi alla scrittura di Finnegans Wake, che richiederà ben 17 anni.

James Joyce drammaturgo

Il suo interesse per il teatro appartiene soprattutto alla fase giovanile, quando recita in gruppi filodrammatici. 

Il suo acceso interesse per Ibsen, da lui considerato genio supremo, lo spinge a imparare il norvegese per leggere le sue opere, ma soprattutto per entrare in corrispondenza con lui. Nel 1918 viene pubblicato quello che rimarrà il suo unico testo teatraleEsuli, dramma influenzato dalla passione ibseniana, scritto tra il 1914 e il 1915 e messo in scena per la prima volta a Monaco nel 1919, in cui i personaggi tentano di sfuggire alle convenzioni morali della tradizione e a un asfissiante passato.

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