Hepburn

Nonostante i successi nel nuoto e nell’atletica, Katharine Hepburn volle, volle sempre, fortissimamente volle essere attrice, sin dalla scuola, dove si esibì in molti spettacoli amatoriali. Due commedie nell’estate del 1928 e poi, nell’autunno di quell’anno, il debutto a Broadway: cacciata dai produttori alla generale di Those Days , poi protagonista, per otto giorni, di Holiday . Cinque anni e cinque commedie dopo, nel 1933, ebbe un clamoroso e sottolineato insuccesso con The Lake , che le fruttò però la chiamata a Hollywood, con il celebre provino diretto da George Cukor. Da qui inizia una delle più feconde carriere cinematografiche di un’attrice e di una star, ma H. non smetterà di amare il teatro e ci tornerà piuttosto spesso: The Philadelphia Story , nel 1939, è un trionfo e originerà un film di culto. Ma i critici continuano a non amarla: Brook Atkinson la distrugge per Without Love , nel 1942. Nel 1950 H. incontra il suo autore teatrale (Shakespeare) ed è una memorabile Rosalinda in Come vi piace ; nel ’52 è La miliardaria di G.B. Shaw. Nel 1957 (a cinquant’anni!) si permette Porzia in Il mercante di Venezia : trionfo assoluto; nella stessa stagione è Beatrice in Molto rumore per nulla , ovviamente perfetta. 1960: sempre al festival di Stratford nel Connecticut, è Viola in La dodicesima notte e Cleopatra in Antonio e Cleopatra . Celebra il suo sessantaduesimo compleanno in teatro, a Broadway, debuttando in un musical, Coco (la storia di Coco Chanel, assai romanzata) che raggiunge l’onorevole numero di 332 repliche. Tornerà ancora in teatro, a Broadway, per A Matter of Gravity di Edith Bagnold nel 1976, e poi ancora nel 1981 per The West Side Waltz di Ernest Thompson. Ha girato molte commedie per la tv: fra queste spiccano Amore fra le rovine (1975) e Il grano è verde (1979), entrambe per la regia di George Cukor.