Hauptmann

Dopo una prima formazione a Breslavia, Gerhart Hauptmann studiò scienze naturali, filosofia e storia dell’arte a Jena; si accostò al teatro, e dal 1884 visse come scrittore indipendente a Berlino. Nel 1912 fu insignito del premio Nobel per la letteratura. La sua opera, in cui si possono rilevare influenze che vanno da Zola a Ibsen e Tolstoj, esercitò un ruolo determinante nella storia del teatro europeo. Nel 1889 venne rappresentato a Berlino il suo dramma Prima del tramonto (Vor Sonnenaufgang), che aprì la strada al naturalismo. Tra il 1889 e il 1893 Gerhart Hauptmann scrisse diverse opere teatrali, tra cui I tessitori (Die Weber, 1892), La pelliccia di castoro (Der Biberpelz, 1893), La morte di Hannele (Hanneles Himmelfahrt, 1896), con le quali ottenne fama internazionale. Disgustato dal carattere decorativo e sentimentale del teatro del suo tempo, Gerhart Hauptmann dipinse, attraverso i suoi personaggi, un severissimo ritratto dell’epoca guglielmina e tentò di fare del dramma sociale lo specchio critico dell’epoca. La denuncia dell’ingiustizia sociale, dell’ipocrisia borghese, la descrizione della miseria di famiglie rovinate dall’industrializzazione sono i temi delle sue opere. Con La festa della pace (Das Friedensfest, 1890) e Anime solitarie (Einsame Menschen, 1891) tracciò un’immagine feroce della borghesia tedesca e si attirò l’odio delle classi più conservatrici; I tessitori gli attirò l’accusa di propaganda rivoluzionaria, ma fu rappresentato in tutta Europa e tradotto in russo dalla sorella di Lenin. Tuttavia, nel 1914 Gerhart Hauptmann si schierò dalla parte del fervore bellicistico, con gran stupore dei suoi seguaci e dell’imperatore, che immediatamente gli conferì un’onorificenza. Dopo la guerra il trionfo dell’espressionismo e il successo delle opere di Strindberg e di Wedekind offuscarono la sua fama. Il dramma Herbert Engelmann, rappresentato nel 1923, testimonia ancora un notevole mordente nella scrittura, ma anche un allontanamento dalle preoccupazioni sociali e politiche. Negli ultimi anni, chiusosi in un profondo pessimismo, Gerhart Hauptmann divenne amico di Thomas Mann, che diede i suoi tratti al personaggio di Peeperkorn ne La montagna incantata.