Guicciardini

Dedicatosi fin dalla giovinezza al teatro, Roberto Guicciardini esordisce come aiuto regista di spettacoli lirici e di prosa. La sua prima regia è Edipo a Hiroshima di Candoni al Teatro stabile di Torino (1964). La mandragola e Clizia di Machiavelli sono gli spettacoli più significativi del periodo tra il 1964 e il ’69, anno in cui è tra i fondatori del Gruppo della Rocca, realtà nata per dare vita ad un teatro di forte impegno civile. Negli allestimenti del Gruppo della Rocca risulta fondamentale il contributo di tutti i componenti, che partecipano integralmente alla realizzazione delle messe in scena. Tra i molti lavori ricordiamo: Perelà uomo di fumo (1970) dal romanzo di Palazzeschi, Viaggio controverso di Candido e gli altri negli arcipelaghi della ragione (1971) tratto da Voltaire, Il tumulto dei Ciompi (1973) di M. Dursi, L’undicesima giornata del Decamerone (1973) di F. Doplicher. Successivamente, al di fuori del gruppo, allestisce: L’impresario del re (1972) tratto da Turcaret di Lesage, Peccato che sia una sgualdrina (1974) di J. Ford, Il negromante di Ariosto, Arturo Ui di Brecht, Notte italiana di von Horváth (1974), Troilo e Cressida di Shakespeare, Anatol di Schnitzler e Una storia emiliana di A. Dallagiacoma (1975).

L’esplorazione e il confronto con i classici della storia del teatro, di cui viene messa in luce l’attualità, prosegue con Le Troiane (1981) di Seneca, Gl’innamorati (1984) di Goldoni, Sonata di fantasmi (1989) di Strindberg, Maria Stuarda (1990) di Schiller, Strindberg Quartetto (1990) da testi di Strindberg. Fra il 1975 e il 1992 ha svolto un’intensa attività quale regista e elaboratore di testi in diversi teatri di lingua tedesca. Ha anche curato l’allestimento di opere liriche: Dafni di G. Mulé (1991), Der Traumgorge di Zemlinskji (1995). Dal 1992 al settembre del 1998 ha diretto il Teatro Biondo-Stabile di Palermo e la scuola di teatro e il laboratorio di drammaturgia legati alla struttura, realizzando rassegne dedicate alle forze teatrali autonome della città e ponendo una particolare attenzione alle attività musicali e alla danza. Fra le sue regie più recenti testi di P. Handke, di H. Müller, Pasolini (Porcile 1988), R. D’Onghia, ( Lezioni di cucina di un frequentatore di cessi pubblici , 1992) Hölderlin, Ionesco ( Il rinoceronte , 1995) Calderón de la Barca ( La figlia dell’aria , 1996) e Horcynus orca dal romanzo di S. D’Arrigo.