Gsovsky

Issatchenko; Mosca 1901 – Berlino 1993), danzatrice e coreografa russo-tedesca. Si forma alla danza libera nella scuola pietroburghese di I. Duncan; studia inoltre balletto con O. Preobrajenska e A. Volinin e danza ritmica con Dalcroze. Nel 1924 si trasferisce a Berlino con il marito, il ballerino e maestro V. Gsovsky, con il quale nel 1928 apre un importante centro didattico; in seguito assume la direzione dei corpi di ballo della Berlin Staatsoper (1945-52) del Teatro Colòn di Buenos Aires (952-53), della Berlin Stadtische Oper (1954-66), della Frankfurt Oper (1959-66), e dell’indipendente Berlin Ballet, firmando contemporaneamente le prime produzioni dei Catulli Carmina di Carl Orff (1943), L’idiota di Henze (1952), Der rote Mantel di Nono (1954), I sette peccati capitali di Weill (1960). Considerata una delle più illustri figure del balletto tedesco, come maestra è stata di fondamentale importanza per la formazione di intere generazioni di danzatori tedeschi dal secondo dopoguerra in poi.