Grillo

Beppe Grillo scopre il proprio talento nella sua città, debuttando all’Instabile cabaret aperto da Luigi De Lucchima alla fine degli anni ’60, ma è a Milano che trova il successo, grazie a un provino di fronte a una commissione Rai. Le sue armi sono, oltre a una notevole dose di intelligenza e grinta, un’ottima mimica e soprattutto la grande arte dell’improvvisazione. In grado di sconvolgere ogni canone televisivo e ogni schema professionale, l’attore raggiunge ben presto il top della popolarità. Con una comicità graffiante, sempre lucida e puntuale, Grillo è un ironico fustigatore di usi, costumi e consumi. La satira dell’attore, sempre più pungente e corrosiva, affronta temi scottanti di carattere politico e sociale che ben presto trasformano i monologhi dell’attore in veri e propri atti di pubblica denuncia. Con superbe doti di grande comunicatore, Grillo è anche autore e sceneggiatore al fianco di S. Benni (nello sfortunato Topo Galileo diretto da Laudadio rappresenta l’Italia al festival di Rio de Janeiro). Nel 1990, anno del divorzio con la tv, l’attore si dedica di nuovo al teatro con Buone Notizie, un notevole successo di critica e pubblico. Inventore della satira ecologica, l’attore torna dopo due anni sul palcoscenico con il suo nuovo recital che ha come bersagli della sua irrefrenabile e sempre divertente ironia non solo i politici, ma la gente comune con il suo irresponsabile atteggiamento soprattutto nei confronti dell’ambiente. I suoi spettacoli rigorosamente dal vivo, vedono raccogliere sempre più consenso da parte del pubblico (nel 1995 in quaranta città italiane gli spettatori sono più di 400.000). Mentre il suo nuovo recital spettacolo viene addirittura trasmesso da alcune reti televisive svizzere e tedesche, la Rai ne annulla, invece, la già prevista messa in onda.