Goodrich

Lavorò soprattutto come sceneggiatrice cinematografica, quasi sempre in coppia col marito Albert Hackett (1900). Per il teatro i due scrissero Il diario di Anna Frank (The Diary of Anne Frank, 1955), che sceneggiava con abilità e con un certo pudore il famoso documento lasciato dall’adolescente ebrea destinata a morire a Belsen, nel quale si ricostruiva la cronaca dei due anni trascorsi in una soffitta di Amsterdam da due famiglie israelite sotto l’incubo della Gestapo. Il dramma, che restava nei limiti di un buon prodotto commerciale, fu rappresentato con successo in tutto il mondo.