Gide

L’esperienza drammaturgica di André Gide precede e affianca quella narrativa e raggiunge i risultati più convincenti soprattutto nelle tragedie, tutte ispirate al mondo classico e dedite a esplorare la vita interiore di personaggi percorsi da oscuri desideri, passioni evidentemente omosessuali e scrupoli di natura religiosa. Filottete, Trattato delle tre morali (Philoctète,Traité des tris Morales), scritta tra il 1894 e il 1898, è una tragedia incentrata sul tema caro ad André Gide della scelta del sacrificio come strategia per ottenere la propria libertà spirituale. Saul , realizzata tra il 1897 e il 1898, è invece tutta giocata sul contrasto tra la forza della mente e la debolezza dei sensi, tra decadenza fisica e eterna giovinezza del desiderio. Il re Candaule (Le roi Candaule), scritta dal 1899, si sviluppa attorno alla paradossale figura del ricchissimo re della Lidia che, sulla scorta di Erodoto, trova il suo massimo piacere nel dare tutto ciò che è suo agli altri, fino a donare la sua stessa bellissima sposa al pescatore Gygès e a trovare la morte. Con questa tragedia ha piena realizzazione la problematica della ricerca della felicità attraverso l’assurdo e il rischio. Ad un’altra fase dell’attività gidiana appartiene invece la tragedia scopertamente autobiografica Edipo (Oedipe), scritta tra il 1929 e il 1930. Ritornano ancora una volta i temi della rinuncia, della fine delle sicurezze e della conseguente rinascita. Le altre esperienze teatrali di G. sono sicuramente di portata minore. Tra queste si ricordino Persefone (Perséphone), libretto del 1934 realizzato per un balletto di Jacques Copeau e Ida Rubinstein; il divertimento Il tredicesimo albero (Le treizième Arbre; 1942), la commedia di carattere Roberto o l’interesse generale , (Robert ou l’intéret général) e i due adattamenti dal Processo di Kafka (1947, scritto con la collaborazione con Jean Louis Barrault ), e dai Sotterranei del Vaticano (Les Caves du Vatican) del 1950. In Italia il teatro di André Gide è stato conosciuto soprattutto grazie alla traduzione delle tragedie di Corrado Pavolini pubblicata nel 1950.