Giannini

Da giovane fece molti e vari mestieri, viaggiando per l’Europa. Solo dopo aver convinto i familiari, riuscì ad intraprendere la carriera giornalistica e nel 1914 arrivò alla direzione de “l’Avanti!”. Fondò e diresse poi altre testate: fino al 1932, quando, per contrasti con il suo editore dell’epoca, abbandonò momentaneamente il giornalismo per dedicarsi alla scrittura di soggetti cinematografici. Tra il 1937 e il 1939 fu attivo sulle scene, dirigendo una propria compagnia, con la quale mise in scena quasi tutte le sue commedie, tipiche dei generi comico e poliziesco. Vanno ricordati: Parola d’onore (1923, messo in scena dalla compagnia Musco), Il castello di bronzo (1931), La casa stregata (1934), Supergiallo (1936, compagnia Gandusio), La belva (1937, compagnia Zacconi), Il pretore De Minimis (1950, compagnia Ruggeri). Nel 1945 fondò il settimanale “L’Uomo Qualunque”, che divenne partito politico, nelle cui fila G. fu eletto due volte deputato. Fu anche sceneggiatore, librettista e direttore di compagnie.