Ganz

Dedicatosi presto agli studi di recitazione, nel 1964 Bruno Ganz si trasferisce a Brema dove entra a far parte di un gruppo di giovani promettenti (tra cui P. Stein) seguito da Kurt Hubner e Peter Zadek. Nel 1965 interpreta Amleto sotto la guida di Hubner. Durante il periodo della contestazione, insieme al gruppo di Brema, rifugge la vita del teatro stabile spostandosi così in diverse città. Si stabilisce a Berlino dove, nel 1970, fonda con P. Stein la compagnia della Schaubühne che adotta un sistema anti-gerarchico nella produzione degli spettacoli. Insieme alla compagnia è interprete di diversi allestimenti: La madre di Gor’kij (1970), Peer Gynt di Ibsen (1971), Il principe di Homburg di Kleist (1972). Nel 1974, all’interno del Progetto sugli antichi. Esercizi per attori ideato da P. Stein e M. Grüber, recita ne Le baccanti di Euripide e, l’anno seguente, in Empedocle di Hölderlin entrambi per la regia di Grüber. Successivamente sospende l’attività teatrale per dedicarsi interamente al cinema. Riappare sulle scene nel 1982, quando Grüber lo invita a tornare nella Schaubühne per interpretare una storica edizione di Amleto. Si dedica quindi, nuovamente, agli impegni teatrali recitando in Parco di Botho Strauss (1984) per la regia di P. Stein e in Prometeo incatenato di Eschilo (1986) sotto la guida di Grüber. Nel 1996 gli viene conferito l’Iffland-Ring. Della sua intensa attività cinematografica ricordiamo i lavori con Rohmer (La marchesa von O. , 1976); con Herzog (Nosferatu, 1979); con G. Bertolucci (Oggetti smarriti, 1980); con Wenders (L’amico americano, 1977; Il cielo sopra Berlino, 1987).