Friuli Venezia Giulia

Fondato nel 1954 a Trieste, il Teatro Stabile di Friuli Venezia Giulia ha iniziato le proprie attività nel dicembre dello stesso anno al Teatro Nuovo, presentando La donna di garbo di Goldoni. Nel corso degli anni al palcoscenico del Nuovo sono stati affiancati gli spazi dell’Auditorium e del Politeama Rossetti, potenziando via via la funzione di ponte verso la drammaturgia e le culture dell’area centro-europea ( Questa sera si recita a soggetto di Pirandello e La rosa di zolfo di A. Aniante, 1958, regia di F. Enriquez; Un marito di Svevo, regia di S. Bolchi, 1960-61, che ha iniziato il lavoro di recupero dei testi teatrali dell’autore triestino fino ad allora dimenticati; Vera Verk di F. Tomizza, regia di F. Tolusso, 1963) peculiare cifra distintiva dell’attività produttiva dello Stabile. Teatro essenzialmente di frontiera, ha cercato di privilegiare l’attenzione per autori della cosiddetta Mitteleuropa, presentando in prima assoluta sul territorio nazionale testi quali Avvenimento nella città di Goga di Slavko Grum (di 1971-72), Anatol di A. Schnitzler (regia di R. Guicciardini, 1975-76), Attraverso i villaggi di Peter Handke (regia di R. Guicciardini, 1983-84), Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal (regia di G. Pressburger, 1992-93), Intrigo e amore di Friedrich Schiller (regia di N. Garella, 1992-93), Medea di Franz Grillparzer (regia di N. Garella, 1994-95), e L’ora in cui non sapevamo niente l’uno dell’altro ancora di Handke (regia di Pressburger, 1994-95). Parallelelamente, sulla scia dei principali teatri pubblici nazionali, è stato sviluppata e promossa la diffusione del cosiddetto teatro d’arte. Attori, registi, scenografi e musicisti fra i più importanti della scena italiana si sono alternati nelle produzioni dello Stabile. Attualmente è direttore artistico A. Calenda, che ha iniziato il suo mandato promuovendo nell’ambito di un convegno (1996) il primo Festival della giovane drammaturgia italiana.