Frassineti

Pur avendo composto poco per il teatro, va sottolineata la preziosità e la non convenzionalità dello stile di Augusto Frassineti, caratterizzato dall’eleganza della forma. La sua lingua e le situazioni che crea, di matrice surrealista, si distinguono per la raffinatezza e l’efficacia letterarie. Tutto ciò non impedisce che i suoi testi, alla prova della scena, perdano, seppur in parte, di tensione. Il lavoro di F. trova il suo terreno ideale nella forma del cabaret, attraverso la quale l’autore poté esprimere al meglio quel tagliente umorismo e quello spirito satirico che caratterizzano tutta la sua produzione. F. fu traduttore, tra gli altri, di Rabelais e Scarron e autore di brevi scritti di sapore satirico. I titoli: Isabella comica gelosa (scritto a quattro mani con G. Dessì, 1955), Teo o l’acceleratore della storia (con G. Manganelli, 1966), Il tubo e il cubo (1967), Innamorati in trappola (1968), Tre bestemmie uguali e distinte, magari quattro (1970), La farsa dei tre gobi (1974).