Ferravilla

Figlio naturale d’un nobile, Filippo Villani, e di una raffinata cantante, Maria Luisa Ferrari (ma le origini non sono certe), straordinario ed originale inventore di caratteri, Edoardo Ferravilla è considerato uno dei più limpidi spiriti schiettamente meneghini, anima genuina d’una Milano che non esiste più. Tipi, macchiette e caricature non furono soltanto un grossolano pretesto di risata, ma durevoli maschere di un teatro che trascendeva la stessa milanesità, pur essendone simbolo ed amorosa testimonianza. Alcune figure caratteristiche, create ed interpretate da Ferravilla per ‘scene familiari’, ‘scherzi comici in un atto’, ‘farse in un atto’, pièce e pochade tipo Belle Epoque, fanno ormai parte della storia del teatro, anche se, al di fuori delle sue originali interpretazioni, molte macchiette rimangono svuotate di significato: Gervasin e Parapetti (Barchett de Boffalora), Pedrin Bustelli (Nodar e Perucchee), Sindegh Finocchi (La statoa del sur Incioda), Tecoppa (I duu ors ), Massinelli (La class de asen, Massinelli in vacanza), el sur Panera (El duel del sur Panera , Martin e Zibetta), Maester Pastizza (L’opera del maester Pastizza), el sur Camola (Bagolamento-fotoscultura), el sur Pirotta (L’amis del papà), Don Polibi (I tribuleri del sur Spella), Gigione e il Conte di Luna (Minestron), Pistagna (El sposalizi del sur Pistagna), Bertold (El sindegh Bertold). Dopo Ferravilla è rimasto un modo di recitare, tipico del teatro comico milanese, fatto di allusioni, silenzi, sapienti e scontrose sottolineature.